«Basta con i vecchi schemi della politica». Intervista completa a Cesare Cogni. Candidato Sindaco della Lista Civica “GENTE NUOVA”
Il 33enne candidato di Gente Nuova annuncia una strategia “rivoluzionaria”
Cogni annuncia: «Con me in giunta anche assessori delle altre liste»
Scarica intervista rilasciata al Cittadino il 13 Maggio 2011
Il loro segnale di rottura contro le vecchie logiche di partito lo hanno già lanciato, sotto forma di un clamoroso annuncio: in caso di vittoria, la lista civica Gente Nuova valuterà la possibilità di far entrare in giunta – nel ruolo di assessori esterni – anche “avversari” qualificati delle altre liste in lizza nel voto di maggio. Candidato sindaco di questa formazione del tutto slegata dai partiti, dove il più vecchio candidato consigliere ha 36 anni, Cesare Cogni conferma e rilancia: «Basta con i vecchi schemi della politica».
Cogni, questa proposta è a dir poco “rivoluzionaria”. Davvero la manterrete, in caso di vittoria?
«Assolutamente si. Del resto, lo diciamo da sempre: Gente Nuova non ha colore politico, in essa ci sono solo persone di buon senso e con voglia di fare. Legge permettendo, l’allargamento della giunta a persone qualificate delle liste avversarie ci pare una proposta di buon senso, finalizzata al bene di Codogno. Garantisco: non è uno spot elettorale. Farei poi una sottolineatura…».
La faccia pure..
«L’aggettivo “civico” non è mai stato tanto di moda come in queste elezioni a Codogno. Peccato però che l’unica lista davvero civica sia la nostra, assolutamente slegata dai partiti. Proprio questo è il nostro punto di forza: saremo capaci di dialogare con tutti, perché lo faremo a prescindere dalla bandiera. Lo faremo sui contenuti, sui bisogni della città».
Oggi non è così?
«Ancora in questi giorni ho preso parte ad incontri, a convegni, ad assemblee, non ultima quella del comitato “anti inceneritore” a Casale. Ebbene: mai che si vedessero esponenti di centrodestra o centrosinistra presenti allo stesso appuntamento, uno sempre a boicottare la proposta dell’altro, a prescindere dalla bontà dei contenuti. A questi schematismi noi non ci stiamo».
Qual è il suo giudizio sull’amministrazione uscente?
«Quindici anni di centrodestra non hanno prodotto solo cose negative. Questa amministrazione ha però perso completamente il contatto ed il dialogo con la città. E l’insoddisfazione della gente è palpabile».
Voi della comunicazione avete fatto invece uno dei vostri punti di forza, vero?
«Esatto. L’obiettivo è aumentare il dialogo tra i cittadini e l’amministrazione comunale. Due nostre proposte: “question time” periodici con sindaco e assessori per domande con risposta immediata in aula consigliare ed orari anche serali per il ricevimento dei cittadini».
Sociale, lavoro e sicurezza sono le tre aree strategiche che la prossima amministrazione dovrà affrontare: quali le vostre proposte?
«Il sociale dovrà avere la priorità nei capitoli di bilancio comunale. Detto questo ci concentreremo su anziani e giovani, due categorie sempre più lasciate a se stesse. L’impegno per i primi è quello di aiutare economicamente tutti i possibili luoghi di socializzazione, muovendoci anche per trovare fondi per eliminare le barriere architettoniche che ancora ci sono in città. Anche giovani e bambini non hanno alcuna occasione di ritrovo: una situazione da invertire».
E per l’occupazione?
«Per incentivare l’economia del territorio, favoriremo la cosiddetta “filiera corta”: coinvolgimento delle attività locali nella gare d’appalto comunali per incentivare l’imprenditorialità e la manodopera locale. Basta poi con le gare al “massimo ribasso” che spesso fanno rima con pessima qualità del lavoro».
Passiamo alla sicurezza: per voi è legata all’immigrazione?
«Non esclusivamente. Certo: alcune aree di convivenza a rischio con immigrati ci sono, vedi le case popolari Aler dette il “Formicaio”. Lì vedremmo bene l’installazione di una telecamera di sorveglianza. Non siamo poi contrari a forme di vigilanza privata, sempre da affiancare ad un potenziamento, risorse permettendo, del comando municipale di vigilanza».
Urbanistica: che sviluppo volete per Codogno?
«Anche qui ci vuole buon senso: che necessità c’è di costruire nuove case quando ci sono quasi mille abitazioni sfitte a Codogno? Se vinceremo, metteremo mano al piano di governo del territorio (Pgt) adottato dal comune, anche attraverso la costituzione di tavoli tecnici con gli Ordini degli ingegneri e degli architetti per pianificare espansioni solo su reali bisogni del territorio».
La viabilità cittadina è stata spesso al centro di critica. Quali le vostre proposte in merito?
«La viabilità deve andare a braccetto con un discorso di manutenzioni. Sui cartelli stradali ad esempio, visto che molti sono ormai obsoleti. Manutenzione programmata poi anche per il restyling degli asfalti, per non dover sempre intervenire in emergenza. Pensiamo poi ai parcheggi».
Idee?
«Quella della “sosta spesa”, già attiva in molti comuni: ovvero parchimetri con sosta minima gratuita di 15 minuti, utile per bere un caffè, comprare un giornale, ritirare un documento. Ci piacerebbe poi tornare al parcheggio gratuito al sabato pomeriggio sulle strisce blu, per incentivare il commercio nel centro storico».
A proposito di commercio, quali le vostre proposte?
«Blocco alla realizzazione di nuovi centri commerciali e sostegno ai negozi e piccole botteghe. Un’idea è poi valorizzare, assieme ai commercianti, gli spazi della Fiera con l’organizzazione di eventi, soprattutto nel periodo estivo».
Avete in programma delle opere pubbliche?
«La nostra priorità sarà la manutenzione del patrimonio che già esiste. Detto questo, condividiamo l’idea – già da anni proposta ma mai realizzata – di un nuovo teatro comunale, con possibilità di sala cinema. L’impegno è di verificare la fattibilità progettuale ed economica di quel progetto. Pensiamo poi ad una “casa dell’acqua”».
Dove?
«Perché non al posto dei bagni pubblici ormai fatiscenti del parco di piazza Cairoli? La nostra idea è di realizzare in quello spazio un chiosco estivo con annessa una “casa dell’acqua” che eroghi pure prodotti biologici provenienti da attività agricole del territorio».
Per realizzare opere ci vogliono risorse: in questi tempi di crisi, dove andrete a reperire denaro necessario?
«Nessun aumento di tasse, sia chiaro. E nemmeno sacrifici di aree agricole per incamerare oneri di urbanizzazione. Abbiamo analizzato il bilancio del comune, crediamo che con mirate azioni di razionalizzazione si possano effettuare risparmi utili a trovare risorse. Massima attenzione poi alla ricerca di finanziamenti tramite bandi regionali, nazionali, europei: Codogno, va detto, in questo si è fatto battere da più di un piccolo comune della Bassa».
Finiamo con la cultura. Progetti?
«Lavorare davvero insieme ad associazioni, commercianti, Pro loco per promuovere maggiori eventi di cultura in città. L’idea, ad esempio, è di far nascere nuove sagre per ricordare i prodotti tipici della nostra terra, come il grana o la mela cotogna. Siamo poi favorevoli ad un potenziamento della biblioteca: inserimento di postazioni connesse ad Internet, zona wi-fi ed aree studio».
Intervista rilasciata a Luisa Luccini giornalista de “Il Cittadino”